lunedì 15 dicembre 2008

Governo Berlusconi: l'arte del parlar d'altro


Viviamo in una realtà sdoppiata. Accendi la tivù, guardi qualsiasi tg e con qualche rara eccezione ti viene presentata una certa dimensione delle cose.
Esci di casa, ti confronti con la gente, con le tante piccole situazioni della vita quotidiana e sbatti contro una realtà esattamente opposta.
Alcuni giorni fa il Tg5 parlava della recessione in atto; la tesi del servizio era che nonostante le difficoltà dell'economia il weekend dell'immacolata aveva fatto registrare il tutto esaurito nelle località di vacanza. Ergo gli italiani non stanno poi così male, non c'è nessun crollo dei consumi.
Altro servizio, sempre del leggero Tg5 che ormai contende al mitico Emilio Fede la palma di megafono del regime; gli italiani si preparano a comprare i regali di Natale, e via a mostrare vetrine luccicanti e cariche di gadgets, a intervistare cittadini che esponevano le loro intenzioni, di comprare questo o quello. Gaudere italianes!
Del resto il nanetto di Arcore lo ha detto: ottimismo cribbio! Per dare ossigeno all'economia bisogna consumare, e basta con questa informazione che semina pessimismo. Detto e fatto: i telegiornali si sono adeguati velocemente all'ordine.
Tutto questo rievoca le campagne di propaganda che durante la Grande Guerra si facevano contro i disfattisti. Quasi quasi chi denuncia i problemi finisce per diventarne la causa.
Però è difficile edulcorare la realtà, nel paese che negli ultimi mesi ha conosciuto un incremento medio del 70% di cassa integrazione.
Anche dove vivo io, a Treviso nel bel mezzo del favoloso Nordest, c'è poca trippa; mobilità, cassa integrazione, case invendute, e i costruttori si affannano a lanciare spot dalle tivù locali in cui promettono che al mutuo ci penseranno loro. Wow, grazie mille.
I negozi dell'usato come i negozi tutto a un euro stanno facendo buoni affari. Sono le botteghe che i Veneti fino a un paio d'anni fa avrebbero tranquillamente snobbato.
Difficile davvero nascondere le cose, e allora entra in gioco la seconda fase della tattica di disinformatija: il parlare d'altro per sviare l'attenzione dell'opinione pubblica.
In questo il Centrodestra rivela tutta la sua maestria; a turno, ministri e parlamentari tirano fuori dal cappello altre questioni.
L'ultimo in ordine cronologico è Brunetta, l'altro nanetto che ha proposto il pensionamento a 65 anni per le donne.
Non che il tema delle pensioni non abbia una sua importanza, ma siccome l'agenda politica come qualunque altra agenda si basa sul concetto di priorità, in un paese normale le pensioni adesso dovrebbero scivolare in fondo.
Se non basta questo, ecco Berlusconi di nuovo alla carica sulla giustizia, talmente urgente da richiedere una riforma entro il prossimo Gennaio.
C'è da dire però che stavolta, grazie all'episodio indecoroso dello scontro fra le procure di Catanzaro e Salerno, sono stati i magistrati stessi a offrirgli la pistola carica su un piatto d'argento.
Da quando lorsignori si sono insediati hanno fatto così: hanno parlato e si sono occupati d'altro, in primo luogo degli interessi di imprenditore e dei guai giudiziari di Berlusconi, mentre il paese arrancava sempre di più e si avvicinava la mazzata della crisi finanziaria mondiale.
Adesso si arrampicano sugli specchi...Con le mani insaponate.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per quanto concerne lo "scontro tra procure" vorrei ricordarti che si sta solamente attuando un meccanismo di autocontrollo che esiste in magistartura: i giudici devono essere soggetti alla legge come chiunque altro cittadino, soprattutto se collusi con delinquenti,imprenditori e politici corrotti. Salerno non sta facendo guerra a nessuno e non lo dico solo perchè io sono di quelle parti!

Zadig ha detto...

Ok, ammetterai però che questo scontro per quanto sia stato ricomposto ha fatto impressione. Almeno a me l'ha fatta.
Se mi dici che i magistrati devono sottostare alle leggi e non si possono tollerare collusioni di alcun tipo non posso che essere d'accordo.
Ciao e grazie del commento.