domenica 28 dicembre 2008

La lezione natalizia di Tettamanzi a Berlusconi


Natale è appena passato. Il Cavalier Fracassa ieri si ostinava a dire che non c'è crisi, gli italiani hanno speso più o meno come in passato e ha rinnovato il suo appello a mostrarsi ottimisti per il futuro. Subito dopo però ha detto che il 2009 sarà un anno terribile.
Proprio non riesco ad abituarmi alla disinvoltura con cui Berlusconi afferma tutto e il contrario di tutto. Un giorno dice che la riforma della giustizia è prioritaria e dopo poche ore fa retromarcia e dice che prima bisogna pensare al federalismo.
Solo il suo elettorato digerisce senza imbarazzi e perplessità le contraddittorie esternazioni berlusconiane.
Qualunque persona di media intelligenza, di fronte a questi continui giri di valzer, dovrebbe cominciare ad avere dei dubbi sulla capacità di lettura degli eventi e sul senso delle priorità di chi ci governa.
Non più tardi di qualche mese fa il suo commercialista Tremonti diceva che le imprese petrolifere e le banche facevano troppi profitti, per cui andavano colpite con la Robin Hood Tax. Poi le borse sono saltate in aria, il sistema bancario ha avuto un forte collasso e il formidabile Tremonti, sempre in perfetta sintonia con l'attendibilità del suo capo, ha sentenziato che lo aveva previsto.
Ma invece l'opinione pubblica in buona parte appare lobotomizzata. A meno che i sondaggi non dicano il falso come io penso; secondo le veline di Cologno Monzese e Saxa Rubra (che sono la stessa cosa), il nanetto di Arcore veleggia oltre il 70% dei consensi.
Avanti di questo passo arriveremo al 100, poi al 110% e così via: a dar retta a loro non solo i viventi ma anche i nascituri hanno un'incrollabile fede nel Nostro Caro Leader.
E così mentre Berlusconi nega l'evidenza, cioè che siamo in forte crisi, e propina baggianate a nastro al popolo in letargo, c'è però chi si da da fare.
Il Cardinale Tettamanzi, proprio nella Milano da cui proviene Berlusconi, ha lanciato un fondo di solidarietà per le famiglie lombarde in difficoltà e tanto per far capire che non erano solo belle parole, ha messo a disposizione la ragguardevole cifra di un milione di euro invitando chi può a fare la sua parte.
I soldi saranno destinati alle parrocchie per finanziare progetti di sostegno mirati sulle specifiche esigenze delle persone in difficoltà, e il tutto si svolgerà nel rispetto della privacy degli interessati.
L'esatto contrario dell'elemosina di stato elargita con la Social Card; 40 miserabili euro al mese, che ovviamente possono solo far fresco a chi ha difficoltà economiche, contenuti in una carta a scalare che il beneficiario, con evidente offesa della sua dignità personale, dovrebbe esibire alla cassa del supermarket sotto gli occhi di tutti. Guardate il poveraccio.
Mentre Berlusconi chiacchera e i politici si accapigliano su questioni non prioritarie come il Presidenzialismo, c'è chi agisce; la lezione ancora una volta viene da soggetti esterni alla politica.

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