lunedì 15 marzo 2010

Aggressione a Roma contro gli stranieri: razzisti e pure un pò vigliacchi

Razzisti sì ma prima di tutto vigliacchi; leggendo i resoconti dell'aggressione a un internet point di Roma gestito da bengalesi mi è venuto in mente questo. Non è la prima volta; a Roma i bengalesi sono nel mirino da un pò.
Quindici teste di ghisa se la sono presa con una delle comunità straniere più pacifiche e laboriose che vivono nel Bel (?) paese.
Gente che non crea problemi, che si trova in fondo alle classifiche dei reati, e gente che lavora.
Mi viene in mente anche un film degli anni '80, My Beatiful Laundrette: la storia di una comunità di immigrati pachistani a Londra, ormai ben inseriti con attività economiche proprie, che dovevano subire l'invidia e le aggressioni degli autoctoni londinesi.
A un certo punto un virgulto locale, disoccupato, un pò lavativo e con problemi di alcol dice - e pensare che questi dovrebbero lavorare per noi.
Quelli, come i bengalesi vittime del raid a Roma, comunque sia lavorano, pagano le tasse e non danno fastidio a nessuno.
Però qualcuno si sente offeso dalla loro presenza, qualche autoctono sfaccendato e annoiato che non pensa a dare un significato vero alla sua vita, ma vaga senza meta per le periferie.
Come quei ragazzotti intervistati tempo fa da una troupe RAI durante uno speciale televisivo, che in quel caso ce l'avevano con i rumeni ma davano tutta l'impressione di essere pronti, loro sì, per un soggiorno medio - lungo a Rebibbia.
Sono razzisti ma non solo: non si ha notizia di  nessuna spedizione punitiva contro le centrali di spaccio a cielo aperto che prosperano nelle nostre città, o contro gli sfruttatori di prostitute e trans che fanno affari d'oro.
Sarebbero comunque da censurare, dato che almeno per ora la giustizia fai da te non è ammessa in Italia; almeno però dimostrebbero di possedere quei preziosi attributi sotto a cui tutti tengono.
Mentre invece, prendendosela con i pacifici bengalesi dimostrano di essere dei vigliacchi. Razzismo più codardia.
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2 commenti:

lia ha detto...

Il razzismo tiene sempre sottobraccio l'ignoranza e la codardia! Le dimostrazioni d'"affetto" di questi gentiluomini orami riempiono le starde di tutta Italia. Si contestano stranieri di tutte le etnie però non si hanno scrupoli ad assumerli in nero per badare ai propri vecchi, per fare faccende domestiche che le care massaie italiane non volgiono più fare, per andare a lavorare nei campi, nelle fabbriche ecc.
Purtroppo gli italiani hanno la memoria cortissima e scordano quando giravamo il mondo con la valigia di cartone tenuta dallo spago!!!

Zadig ha detto...

E venivano chiamati dingo o maccaroni.