mercoledì 19 dicembre 2007

Sì al divorzio breve

Le notizie più rilevanti a volte passano in secondo piano; la stampa non gli da il dovuto risalto e anche noi cittadini, travolti ed ammorbati dall'onda di marea delle chiacchere politiche che il palazzo ci rovescia addosso, non prestiamo abbastanza attenzione.
La commissione giustizia del Senato ha approvato una bozza legislativa sul divorzio breve; in sostanza, nell'arco di un anno o anche meno, ricorrendo determinati presupposti, si potrà mettere fine al matrimonio.
Si tratta senza dubbio di una svolta fondamentale nel diritto di famiglia, se naturalmente qualche imboscata non metterà la parola fine al progetto.
Il divorzio breve, soprattutto dopo mesi di dibattito confuso e sterile sulle unioni di fatto, avvicinerebbe l'Italia al resto del mondo occidentale.
Assolutamente ragionevole permettere ad una coppia in crisi irreversibile di sciogliere in tempi rapidi il vincolo matrimoniale, senza le pastoie giudiziarie e burocratiche che ancor oggi comportano le separazioni e, suppongo, risparmiando anche denaro per la consulenza degli avvocati, che nella situazione attuale si prolunga inevitabilmente per molto tempo.
Scelta laica e civile, di buon senso, a meno che come spesso accade alle buone iniziative l'impianto della legge non venga manipolato e complicato fino a vanificarne lo scopo o, come dicevo sopra, qualcuno non faccia uno sgambetto.
Penso ai soliti parlamentari cosiddetti di area cattolica, che rispondendo fedelmente alle direttive del Vaticano, negli ultimi anni hanno contribuito a rendere l'Italia meno moderna e pluralista.
I fautori di una visione etica dello stato, la propria: non condivisa con gli altri gruppi e categorie della società, ma imposta a tutti.
Anzi, parafrasando Giovanna d'Arco Binetti, calata su noi tutti tramite lo spirito santo (amen).
Penso a loro e temo la debolezza, la pavidità dei parlamentari cosiddetti laici e riformisti, già dimostrata in altre occasioni.
Speriamo che la "ragion di stato" prevalga sulle pruderie ipocrite di una certa area cattolica.
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