sabato 1 dicembre 2007

Ben Harper l'ultimo cantore afroamericano

Ben Harper mi piace perchè probabilmente è l'ultimo cantore della tradizione musicale afroamericana.
Quel favoloso viaggio iniziato ai primi del 900 con il blues, da cui in un incessante rapporto di filiazione sono derivati il Soul, il Funky, il Rock e così via fino al giorno d'oggi.
Mi piace perchè è un personaggio a se stante, alternativo rispetto alla valanga pacchiana di Hip Hop che monopolizza l'attuale scena afro, un prodotto industriale per orecchie di poche pretese che viene spinto all'inverosimile dal circuito dei media e delle case discografiche.
Da questo punto di vista è senz'altro un sopravvissuto; non si è adeguato alle tendenze del momento, ma ha preferito studiare la slide guitar come i vecchi maestri blues di cui si sente apprendista ed allievo.
Ben Harper è nativo di Claremont, Virginia, e da buon virginiano di colore ha respirato sin da bambino una certa aria, favorito in questo dall'attività della famiglia che gestisce un negozio di musica e lo ha incoraggiato a coltivare la passione per il magico mondo delle note.
Il suo esordio è nei primi anni 90; all'inizio è conosciuto solo nel circuito delle radio e delle università, poi viene scoperto e lanciato verso il successo. Nulla di diverso rispetto ad altri nomi diventati famosi.
Il percorso di Ben Harper inizia con un album di stile semi acustico (Welcome To The Cruel World, 1993), dove alterna momenti intimisti a denunce di carattere politico e poi devia verso un rock più deciso ed aggressivo, come per es. in Fight For Your Mind (1995) e The Will To Live (1997).
Si lascia sedurre dalle contaminazioni del Funky e del Reggae (in Diamonds On The Inside, 2003 e Both Sides Of The Gun, 2005) senza disdegnare una digressione nel gospel con lo stupendo There Will Be A Light (2004), inciso insieme al coro dei Blind Boys Of Alabama e che gli ha fruttato un meritato Grammy.
Con il recente Lifeline (2007) è ritornato a sonorità più blues-rock e ad atmosfere più riflessive, testimoniate dal ritrovato carattere intimista dei testi che hanno un pò tralasciato la tematica politica.
Ben Harper è l'ultimo menestrello della tradizione afroamericana; la sua musica ne rappresenta una sintesi, una riscoperta guidata dalla mente e dal cuore di un musicista ispirato e di buon gusto.
E' un cantautore impegnato, di denuncia, in un mondo dominato dal conformismo e dal pensiero unico; scusate se è poco.
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