mercoledì 30 aprile 2008

Il macabro culto di Padre Pio

Dopo l'ammissione nel pantheon cattolico del nuovo santo Padre Pio, avvenuta qualche anno fa, da qualche giorno il corpo del frate cappuccino è a disposizione dei fedeli nella chiesa di S. Giovanni Rotondo.
Sono state trasmesse le immagini della fiumana di gente in coda per vedere la salma, rivolgere una preghiera, lasciare un bigliettino d'intercessione, scattare una foto col cellulare, variante tecnologica di un rituale vecchio di secoli. Via uno e sotto un altro. Ressa, molte persone commosse, alcune in lacrime.
Riemerge la religiosità popolare, superstiziosa, dei semplici, che ha bisogno di essere fortificata tramite la vista, il contatto diretto con il corpo del santo di turno.
O con una parte di esso: dalla lingua di Sant'Antonio al sangue di San Gennaro, passando attraverso il commercio truffaldino delle reliquie sbeffeggiato dal Boccaccio nel Decameron o criticato severamente dai riformatori del cinquecento.
E' una materializzazione un pò macabra e grossolana del sentimento religioso. Trovo poco attraente e significativo venerare le spoglie sotto vuoto di un uomo morto quarant'anni fa. Naturalmente chi vuole farlo si accomodi pure.
Meglio sarebbe fermarsi a riflettere su ciò che ha detto e fatto Padre Pio; meglio sarebbe pregare, per chi crede, concentrandosi sull'essenza della fede e lasciando da parte orpelli come il culto di un'immagine o di un corpo, accessori che di per se non significano niente. O si crede o non si crede, è vano cercare la prova fisica della divinità.
Ciò che accade a S. Giovanni Rotondo è semmai un caso esemplare di marketing religioso, in cui la Chiesa eccelle, ed un'occasione per fare affari: la cosa migliore che potesse capitare al paesino della Puglia è stata ospitare per molti anni il frate cappuccino.
Fioriscono i commerci di ricordini, pacchiani come tutti i ricordini; i mercanti sono dentro il tempio ma non c'è più Gesù a scacciarli, ne Padre Pio è in grado di dire cosa pensa di questo business.
San Giovanni Rotondo è stato definitivamente e solennemente incluso nei luoghi simbolo del Cattolicesimo, anche se qualche passaggio della sua storia è tutt'altro che pacifico e mistico.
Durante il Risorgimento un gruppo di patrioti fu linciato dai villici aizzati dai Borboni; dopo la Prima Guerra Mondiale ci furono scontri, provocati dalla vittoria alle amministrative di una lista socialista contro la lista fascista degli Arditi di Cristo, che si chiusero con un bilancio di quattordici vittime. In nome della religione.
Cose vecchie, del passato; oggi resta comunque il trionfo della materialità, la spiritualità ne esce decisamente malconcia.
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