lunedì 9 novembre 2009

Attenti, la "polisia" veneta s'incazza

Alla fine la polisia s'è incazzata davvero; non quella dello stato italiano ma quella dei Veneti. Quella del gruppo indipendentista che sogna la rinascita della gloriosa repubblica di S. Marco.
Sono passati diversi anni dall'impresa dei Serenissimi, che erano riusciti a portare un poderoso carro armato in pura latta, il famoso tanketo, dritto nel cuore di Venezia e poi si erano barricati sul campanile di S. Marco con qualche panino e un vecchio malmesso Mab, non più in grado di sparare dagli anni 60.
I Serenissimi avevano compiuto un'azione dimostrativa (e surreale) pagando, a mio parere, un prezzo troppo alto in un paese dove non si riesce a tenere in galera persone che hanno compiuto atti molto più gravi.
Ma se entra in gioco la politica anche una compagine sgangherata come quella dello stato italiano si ricompatta e mostra il volto della fermezza.
Ogni tanto mi chiedevo quanto tempo ci sarebbe voluto, quando sarebbe venuto alla luce un altro gruppo di esagitati.
Alla fine la questura di Treviso ha smascherato un nuovo gruppo paramilitare; ma la polisia voleva fare le cose più in grande e si era attrezzata di conseguenza.
Aveva comprato armi e divise, aveva stabilito gli stipendi per i membri (3000 euro al mese più 1000 euro di indennità di rischio, mica male) e pare che volesse fare un attentato, o magari solo inscenare una protesta teatrale, contro Luca Zaia considerato non abbastanza veneto. I magistrati stabiliranno l'esatta dimensione delle cose.
Spiazzato il ministro - ma come, se ho anche proposto l'introduzione del dialetto nelle scuole - ha detto; caro Zaia, c'è sempre qualcuno più duro e puro di te che ti epura.
Infatti il vecchio grido dei militi in camicia verde Roma ladrona ormai è out; la polisia preferisce Roma annessionista: i suoi simpatizzanti vogliono l'annullamento del plebiscito del 1866. Niente di meno.
Dove saranno finite le schede? E chi farà il riconteggio? Proposta: affidiamolo a una commissione paritetica (romani e veneti) con la supervisione di osservatori dell'Onu. Può andare?
A sinistra (o a destra?) della Lega è nata una nuova costola più radicale. Fra i promotori un ex poliziotto che il corpo, nove anni fa, ha espulso per disperazione dopo una raffica di provvedimenti disciplinari. Questo era il ministro degli interni della futura repubblica veneta.
Il capo della polisia invece era il comandante dei vigili di un comune della provincia di Treviso. Due esperti della materia.
Dietro di loro a quanto si ipotizza la LIFE, il sindacato degli imprenditori nordestini protagonista anni addietro della rivolta fiscale, che però ora prende le distanze.
Alla polisia l'appoggio della Life interessava per i quattrini da destinare agli stipendi dei membri. Erano già 80, fra loro molti disoccupati attirati dalle cifre interessanti in ballo, che evidentemente non si sono chiesti come potesse stare in piedi una buffonata simile.
Pare comunque che solo un benefattore abbia messo una mano sul cuore e una nel portafoglio scucendo 2000 Euro. Gli imprenditori veneti mica sono mone.
Va bene la rivoluzione, ma gli schei sono schei. E l'Italia certamente non è un paese di rivoluzionari. Pittoreschi però sì, lo siamo sempre.
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1 commento:

Zadig ha detto...

Saluti Guido. Mi riprometto, tempo permettendo, di andare a visitare lo spazio che mi hai indicato. Poi ti farò sapere.