martedì 21 ottobre 2008

L'ipocrisia leghista sull'Ombralonga


l'Ombralonga era partita male, con tutte le polemiche prima dell'evento, ed è finita peggio: un morto, travolto da un treno mentre Domenica sera dormiva troppo vicino ai binari della stazione di Paese. Solo 24 anni.
Se si era appisolato in quella posizione così pericolosa evidentemente aveva carburato bene, come l'amico che si trovava con lui.
Stando a quanto ha dichiarato è stato svegliato dai soccorritori a tragedia avvenuta, non si era accorto di nulla! Aveva carburato bene anche lui.
Quello che mi disturba di più è l'ipocrisia della Lega, che con l'Ombralonga gioca a nascondino.
I leghisti hanno sempre sostenuto questa manifestazione, nonostante dicano che da anni non concedono più il patrocinio.
Gentilini in particolare, patrocinio o meno, l'ha sempre difesa, sostenendo che i suoi giovani hanno diritto a una giornata di festa, esattamente come i suoi cittadini, nella singolare concezione proprietaria del popolo sostenuta dallo sceriffo, hanno diritto alla sicurezza. I cittadini, i giovani, è tutto suo.
La verità è che a Gentilini e compagnia l'Ombralonga è sempre andata bene; prima di tutto perchè si sono ingraziati gli esercenti di Treviso, che con l'Ombralonga fanno buoni affari (e si mormora che qualcuno sfrutta l'occasione per dare fondo alle scorte del vino peggiore).
In secondo luogo perchè l'Ombralonga, in base alla retorica popolaresca e sempliciona della Lega, è una festa che recupera le tradizioni enogastronomiche più genuine dei trevisani.
Tutto serve e tutto fa brodo, in quest'epoca dove viviamo con la sindrome dell'accerchiamento, per illudersi di recuperare delle tradizioni (ma quali poi) e definire o ridefinire la propria identità.
Comunque stiano le cose, ogni anno è soprattutto la parte eno a predominare su quella gastronomica: gente che vomita, che crolla per terra, che piscia negli angoli e nei portoni, che fa baccano.
Servizio d'ordine sempre più numeroso per prevenire i probabili tafferugli, patenti ritirate, onerose cauzioni imposte a bar e ristoranti (ma i guadagni compensano abbondantemente il rischio).
Così l'immagine di Treviso esportata in tutta Italia è di fatto quella della città degli allegri beoni, dove si può trincare il vino alla canna tutti insieme o copulare nella pubblica via (com'è avvenuto quest'anno).
Ma il giocattolo col passare del tempo è sfuggito al controllo degli amministratori; troppo casino, c'è molta gente che si lamenta e di questi tempi, con le cronache piene di fattacci legati alla cultura dello sballo, non è pagante incentivare una manifestazione che porta alle sbornie collettive.
Adesso, grazie a questa tragedia la Lega ha trovato il modo per scaricare definitivamente l'Ombralonga.
Il sindaco Gobbo dice che forse non si farà più e persino Gentilini, ultimo strenuo difensore nella trincea degli sbevazzoni, ha tirato i remi in barca.
Con un'impareggiabile sceneggiata, qualche giorno prima dell'inizio ha dichiarato davanti alle telecamere che siccome la festa è stata turlupinata dai suoi colleghi di giunta, non ci sarebbe andato neanche lui.
Strano ragionamento, se la condividi invece dovresti andarci per sostenerla, o no?
E' il solito vecchio trombone.

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