sabato 19 gennaio 2008

Ciò che lega Mastella, Cuffaro e Berlusconi

Andando velocemente a memoria fatico a trovare per la nostra disgraziata Italia una settimana peggiore di questa negli ultimi due o tre anni.
Le cattive notizie ci sono franate addosso come raramente capita. Fra queste, il nuovo capitolo della tragicommedia che riguarda la classe politica.
Il duca di Ceppaloni Mastella indagato con la mogliettina Sandra per vicende che adombrano il reato di concussione (nei confronti del Vicerè Bassolino-Bassolì e del Tar della Campania).
Totò Vasa-Vasa Cuffaro, presidente di Centrodestra della regione Sicilia, condannato a cinque anni per favoreggiamento in una pesante e intricata faccenda di mafia.
Berlusconi rinviato a giudizio per il caso delle vallette della RAI, arricchendo così il suo palmares di processi penali. Un uomo da guinness dei primati.
Questo il filo che lega i tre illustri (si fa per dire) uomini politici, ma c'è di più. Mastella si è dimesso dalla carica di ministro, però in parlamento ha fatto un discorso incendiario, dove accusa le solite frange estreme della magistratura di fare politica, incassando l'applauso di diversi deputati compresi quelli del Partito Democratico.
Sono le stesse parole che recita nelle sue tradizionali e noiose litanie Berlusconi, che gli ha fatto sponda dichiarando che il suo nuovo processo è una buffonata.
Cuffaro invece non si dimetterà, nonostante una sentenza di condanna, perchè il favoreggiamento che gli è stato addebitato è semplice, ovvero Vasa-Vasa sostanzialmente ha favorito la mafia con una fuga di notizie, ma senza l'intento di farlo.
Se fosse davvero così dovrebbe comunque dimettersi, perchè si è dimostrato uno sciocco che non sa tenere la bocca chiusa su questioni molto delicate.
Comunque il cicciotto esponente Udc nella seduta finale ha anche stretto la mano al pubblico ministero; un gesto formale di omaggio e rispetto verso il magistrato, nella più bieca e untuosa tradizione democristiana... e poi è restato al suo posto.
Questi tre arroganti e squallidi uomini di potere sono accomunati da un dichiarato disprezzo per i giudici e le leggi dello stato, disprezzo benedetto dai colleghi che applaudono.
Cane non mangia cane, il detto è confermato; è un applauso che suona non solo di disprezzo verso le regole, ma anche di scherno nei confronti dei cittadini.
Noi non ci facciamo processare, noi siamo al di sopra, noi facciamo ciò che ci pare. Ulteriore conferma, De Magistris è stato ufficialmente rimosso dalla carica di PM di Catanzaro.
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