sabato 19 gennaio 2008

A proposito di Nazismo...e la vera storia

Uno dei post di questo blog finora più letti e commentati, nei limiti in cui può esserlo un prodotto amatoriale, è Foto ricordo da Auschwitz.
L'ispirazione mi era venuta guardando una foto su un quotidiano recuperata da qualche collezione o dall'archivio di qualche ente di studi storici, non ricordo bene.
Nei commenti si possono leggere alcune "carinerie" nei confronti miei e degli ebrei, che contengono errori di ortografia e punteggiatura e fanno un grossolano minestrone di fenomeni storici complessi e diversi fra loro, sostenendo che la verità è un'altra.
D'altra parte Hermann Goering, di cui questi livorosi psicopatici sono eredi, diceva che quando sentiva la parola cultura metteva mano alla pistola.
Contrariamente a quanto dichiaro nel messaggio di benvenuto al blog, ho deciso di lasciarle come piccola testimonianza dell'umana stupidità.
Purtroppo i nostalgici dei tempi che furono, rossi o neri, circolano ancora; c'è ancora chi crede, nel 2008, che certe nefaste ideologie del passato fossero giuste.
In questo strano e multicolore mondo c'è posto per tutti; per chi è convinto che la razza umana discende dagli extraterrestri, che interpretando gli astrusi testi di Nostradamus si può prevedere il futuro, che Berlusconi è un grande leader, che la Befana vien di notte o che i campi di sterminio sono stati costruiti dagli alleati per infamare i nazisti.
A meno che costoro, pur sapendo benissimo qual'è la verità storica, non cerchino di nasconderla e smentirla, proseguendo nel tentativo, inutile, di nascondere le prove dell'Olocausto che avevano iniziato i mostri nazisti quando avevano capito che la guerra era persa.
Potremmo passare oltre, compatendo la profonda ignoranza o il degrado mentale di qualche isolato internauta che scrive bestialità simili.
Però da tempo osservo (e non sono sicuramente il solo) che nella vecchia e civile Europa sta rinascendo un pericoloso revisionismo verso il tragicissimo periodo che parte dagli anni trenta e termina con la seconda guerra mondiale.
Ed è un fenomeno che purtroppo non rimane confinato a qualche oscura conventicola di visionari, confortati nelle loro concezioni da pseudo storici come l'inglese Irving.
In un altro post ho scritto del pericolo che rappresenta per la democrazia europea l'estrema destra risorgente, che è uscita dai piccoli circoli alternativi dove si era intanata e ha iniettato il suo veleno in gruppi di giovani emarginati.
Persone allo sbando, prive di valori di riferimento, a cui viene consegnata una distorta ragione di vita e compiono atti violenti ed eversivi (vedi gli incidenti seguiti alla morte di Gabriele Sandri o quelli di Cagliari della scorsa settimana).
In una fase storica di forti angosce e incertezze le opinioni si polarizzano e generano conflitti.
Perciò nella paura, nel senso di smarrimento trovano un terreno fertile anche l'estremismo di sinistra, quello comunistardo dei centri sociali, quello anarcoide dei Black Bloc e quello di destra che rimpiange Mussolini o l'infame Hitler.
Puntualmente nei periodi di crisi si rafforza anche l'antisemitismo; si cerca la responsabilità degli eventi in un fattore altro, senza motivazioni realmente fondate.
In un'atmosfera confusa incline al complottismo (ne è esempio il Protocollo dei Savi di Sion), si arriva a dire che la colpa è degli ebrei, che ci sono le stragi ebraiche e così via.
Nessuno in Occidente è più altro degli ebrei: è il risultato della politica di esclusione portata avanti, nei secoli, dalla cultura cattolica che si è macchiata, in anticipo sui tempi, del peccato totalitario che avrebbe poi contraddistinto le ideologie novecentesche.
Non è un caso che l'antisemitismo sia invece decisamente più debole nelle società anglosassoni, figlie dell'etica protestante.
Questo ci insegna una rigorosa e razionale analisi storica, questa è la vera storia. La paccottiglia può invece andare bene solo per i crudeli, volgari e incolti difensori del Nazismo, che in chi come me crede nel valore dell'umano, nella ragione e nella tolleranza avranno sempre un acerrimo nemico.
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