venerdì 25 gennaio 2008

Sputi e festeggiamenti al Senato. Vergogna

Il sipario è calato sul governo Prodi; alla fine questo bizzarro carrozzone di partiti si è sfasciato, sotto il peso delle sue contraddizioni politiche e del caso Mastella.
Il giubilo del centrodestra è stato massimo, Fini è andato a festeggiare coi tassisti mentre un suo senatore faceva il gesto plateale di mangiare la mortadella in aula e si stappava lo champagne.
Disgustoso anche il comportamento del senatore Barbato, che ha tentato di aggredire il suo collega dissidente Cusumano e lo ha omaggiato di uno sputo.
Tutto questo è stato debitamente raccontato dalla stampa straniera e ripreso dalle telecamere che lo hanno diffuso ovunque. Povera Italietta.
Comprensibile e legittima la soddisfazione di un'opposizione che vede crollare una maggioranza avversa, ma un minimo di compostezza non avrebbe guastato considerando che il momento per il nostro paese non è dei migliori.
Ma alla casta dei mandarini non gliene importa nulla, la cosa fondamentale è che Prodi sia andato a casa e si creino i presupposti per rioccupare i posti di comando da cui il centrodestra era stato sfrattato due anni fa. Giubilo e ancora giubilo.
Ed ora tutta l'opposizione chiederà le elezioni; il dibattito sulla legge elettorale verrà affondato, torneremo alle urne con una normativa sostanzialmente antidemocratica e che rischia di produrre altre maggioranze zoppe.
Il Senato è inteso nelle tradizioni costituzionali dell'Occidente come "camera alta", ovvero come l'assemblea elettiva che esprime, in virtù della maturità dei suoi membri, il più alto livello di saggezza: una camera alta per elaborare una politica alta.
E' una visione antica, risalente agli albori del costituzionalismo europeo che l'ha ripresa dal diritto pubblico romano.
Nella nostra Costituzione tutto ciò si riflette in alcune norme; quella che prevede un limite minimo d'età per l'eleggibilità a senatore superiore a quello della Camera (ovvero 40 anni) e quella che prevede, specularmente, un diverso limite d'età per votare per la sua composizione (25 anni invece di 18).
La Costituzione poi stabilisce che al Senato, con atto del Presidente della Repubblica, possano essere nominati Senatori a vita fra i cittadini che in vario modo "hanno illustrato la patria".
I Senatori ieri hanno illustrato la patria e il prestigio che dovrebbe avere questa assemblea con sputi, tentativi di rissa, sbeffeggiamenti e gozzoviglie.
In questi giorni ricorre il sessantesimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione: buon compleanno.
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