mercoledì 23 gennaio 2008

Fantastici Quattro: brutto film sul fumetto Marvel

Ieri sera, per non deprimermi con la solita orgia di telepolitica incentrata sulla crisi di governo ho guardato I Fantastici Quattro, che avevo videoregistrato qualche giorno fa.
I fumetti della Marvel, molto più di Topolino e affini, hanno accompagnato la mia infanzia ormai lontana.
I Fantastici Quattro quindi, ma anche Devil, gli X Men, Capitan America, I Vendicatori e soprattutto il mio amatissimo Uomo Ragno.
Ne collezionavo gli albi, che almeno in parte hanno resistito ai periodici rastrellamenti di cose vecchie che capitano in tutte le famiglie.
Perciò, quando Hollywood ha lanciato in grande stile il filone supereroistico mi ci sono buttato con piacere, ma l'appuntamento cinematografico con la squadra di Mr. Fantastic l'ho disertato, perchè il trailer mi aveva fatto venire qualche dubbio.
Dopo essermelo sorbito tutto direi che ho fatto bene.
E' il capitolo cinematografico più brutto finora prodotto sui personaggi della Marvel Comics. Il regista è Tim Story, che come si può leggere nella scheda di Wikipedia ha all'attivo soprattutto la direzione di video musicali. E si vede.
Il copione probabilmente è stato scritto durante le pause hamburger, la sceneggiatura è povera, i dialoghi sono disarmanti nella loro stupidità.
Dunque una bambocciata adatta agli adolescenti. Begli effetti speciali (ma al giorno d'oggi ci vuole poco), ritmi e montaggio da videoclip, attori inconsistenti che hanno presenza fisica e basta.
La cosa migliore, per i maschietti come me, è proprio godersi la vista di Jessica Alba; esattamente come per le ragazze godersi Chris Evans nei panni della Torcia Umana.
Nel film costui è ancora più superficiale che nel fumetto. Non riesce a dire niente, ma proprio niente, di sensato: almeno nelle striscie della Marvel ogni tanto recuperava punti con qualche ragionamento decente.
Niente a che vedere dunque con l'ottima trasposizione cinematografica di Spider Man (ma la regia è di Sam Raimi, tutt'altra stoffa) o di Hulk (diretto da Ang Lee, altro regista degno di attenzione), che hanno cercato di dare una caratterizzazione psicologica ai personaggi e di inserirli in una storia con un capo e una coda.
Da questo punto di vista si salva solo Ben Grimm - La Cosa, che dopo la sua metamorfosi entra ovviamente in crisi e conferisce una parvenza di tono drammatico alla vicenda.
Ma poi perchè il malvagio Dottor Destino, dopo aver messo a soqquadro New York, viene imbarcato su una nave diretta a Latveria, invece di finire in galera (magari la Volta, la galera speciale per i supercattivi del mondo Marvel) come sarebbe logico attendersi? Boh.
Forse ha usufruito anche lui dell'indulto di Mastella. Speriamo che il prossimo Iron Man sia un pò meglio.
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