martedì 5 febbraio 2008

Fiera del libro: assurdo boicottare gli scrittori israeliani

Alcuni scrittori di lingua araba intendono boicottare la prossima fiera del libro, che si terrà a Maggio, perchè ospite d'onore sarà Israele con la sua letteratura.
La protesta è stata prontamente appoggiata da associazioni italiane vicine alla sinistra. E' una vicenda che ci insegna alcune cose.
Innanzitutto gli scrittori arabi tradiscono la funzione propria dell'intellettuale, che è quella di interrogarsi, di indagare e riflettere, e soprattutto di confrontarsi liberamente, senza pregiudiziali, con la società e gli altri intellettuali.
Invece di recarsi ad un appuntamento che sarebbe un'occasione importante di incontro e confronto (magari duro, perchè no?) con persone della "parte avversa", preferiscono declinare l'invito.
Non riconoscono dignità di interlocutore a un'intero paese. Solo loro ritengono di avere il diritto di esprimersi e di raccontare.
E pensare che molto probabilmente troverebbero negli scrittori israeliani disponibilità ad ascoltarli e a condividere parte delle loro ragioni. Ma sono ciechi e sordi.
E pensare che alcuni provengono da paesi dove la libertà di manifestazione del pensiero è negata, a differenza di Israele dove, nonostante gli errori commessi in sessant'anni di storia, c'è la democrazia.
E' il riflesso, in campo culturale, di una politica che va avanti dal lontano 1948; quella perseguita da molti partiti e stati musulmani che ancor oggi si ostinano a non voler riconoscere piena legittimità allo stato d'Israele, quando non la negano apertamente come fanno Hamas o l'Iran.
Tutti costoro negano, in sostanza, la dignità e il diritto all'esistenza di un intero popolo. E' una posizione che richiama sinistramente il capitolo doloroso della Shoah.
In secondo luogo il pregiudizio anti israeliano trova una sponda favorevole nei soliti ambienti della sinistra radicale italiana, che vedono solo le ragioni della parte palestinese; è un triste e stantio retaggio degli scontri ideologici del passato.
Un atteggiamento che anche da questa parte del mediterraneo rischia di saldarsi, consapevolmente o no, con il pregiudizio anti semita che peraltro fa parte del bagaglio culturale della sinistra marxista.
Massima solidarietà agli scrittori israeliani. Per esprimerla in concreto, bisognerebbe comprare un libro di un autore israeliano. Anche uno a caso.
Bookmark and Share

Nessun commento: