mercoledì 24 ottobre 2007

Dormitorio Italia

Riprendendo il tema del precedente post, l'Italia mi sembra assomigliare sempre più ad un gigantesco dormitorio, fatto su misura per gli anziani e per chi non tollera il minimo disturbo alla quiete pubblica.
Qui nel Veneto per esempio i giovani hanno un diritto allo svago sempre più limitato, controllato, sottoposto a sanzioni.
A Treviso da tempo è stata dichiarata la guerra ai bar, numerosi nel centro e sempre più punto di aggregazione per i giovani, non solo nelle sere del fine settimana.
A Padova il tradizionale "spritz hour" (fra le 18,00 e le 20,00) in Piazza delle Erbe è stato stroncato.
I bar disturbano con la musica ed il vociare dei ragazzi il sonno dei residenti, lo spritz hour porta confusione e spazzatura che deve essere ripulita.
A Jesolo le discoteche, in virtù dei nuovi piani urbanistici, sono state espulse dal centro e spostate sull'anello stradale esterno. Troppo rumore, troppi problemi di traffico.
E' stata predisposta un'area per una cittadella del divertimento dove però ad oggi ha traslocato solo il vecchio luna park con le sue noiose giostre, le stesse da vent'anni.
Di investitori disposti a fabbricare locali per i ragazzi non se ne vedono, e difficilmente se ne vedranno, date le norme molto restrittive varate in tema di orari e somministrazione di alcolici. In compenso fioriscono le speculazioni immobiliari; casette a schiera ed orridi casermoni (moderni alveari per accogliere i turisti - api). Una colata di cemento.
I residenti di certe zone, come accaduto quest'estate vicino a Treviso, si muniscono di periti ed apparati per misurare i decibel delle discoteche vicine e le fanno punire dai comuni. Multa e chiusura forzata.
A Milano Vasco Rossi sempre quest'estate ha avuto problemi con i residenti di San Siro, che mugugnavano per la confusione ed il volume troppo alto.
Il Blasco con gli anni si è imborghesito e rabbonito, però ha tirato fuori il vecchio spirito e gli ha risposto di tapparsi le orecchie, che tanto il concerto si sarebbe tenuto comunque al volume adeguato per un evento rock.
Insomma i giovani vengono espulsi ovunque, vengono invitati o costretti ad andare altrove, non si sa bene dove.
Viviamo in una società sempre più a misura dei vecchi, che difatti stanno diventando la maggioranza della popolazione e sono rappresentati da una classe politica altrettanto geriatrica.
Pensiamo agli esponenti più illustri: Prodi è ultrasessantenne, Berlusconi ha passato i settanta, anche se cerca di nasconderlo con il lifting ed il trapianto di capelli.
Si sa che con l'età diminuisce la tolleranza, si diventa bizzosi e capricciosi, si va a dormire presto e non si vuole sentir ragione.
Così sindaci e pubblici amministratori in genere vengono messi in croce da chi reclama silenzio totale durante le ore notturne. Come nei dormitori o nelle caserme dopo il contrappello.
Intendiamoci: il diritto al divertimento non può essere assoluto. Va contemperato con le esigenze della popolazione, con il diritto al riposo, con il rispetto verso il prossimo.
Però suscita amarezza questa chiusura emergente verso le nuove generazioni, che come i loro fratelli maggiori, padri e nonni, vivono intensamente, si radunano, cercano avventura ed amore, fanno inevitabilmente un pò di chiasso. Come sempre in questo disgraziato paese, non si trova mai un equilibrio accettabile.
Ho compassione per i giovani; gli si prospetta un futuro di precariato, di bassi salari, magari dopo aver preso addirittura una laurea; quando saranno vecchi a loro volta dovranno arrangiarsi con una pensione misera.
Gli riducono sempre di più anche gli spazi per divertirsi. La società gli da il foglio di via, ma per dove?
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