martedì 2 settembre 2008

Rifondazione e Farc, le relazioni pericolose


Il pc sequestrato dopo la morte di Reyes, uno dei capataz delle Farc colombiane, sta rivelando informazioni interessanti. Fra queste i rapporti con Rifondazione Comunista.
Sarebbe già stato politicamente inopportuno se vi fossero stati dei semplici contatti, ma i rifondaroli sono andati ben oltre.
Hanno stretto dei legami stabili con i guerriglieri gestiti dal responsabile esteri del partito, Mantovani, che ha cercato di giustificarsi sostenendo che Rifondazione teneva aperti i contatti solo per favorire il processo di pace e sempre alla luce del sole.
E i nomi in codice con cui si scambiavano le mail allora? Patetico.
A quanto pare invece Rifondazione ha inviato soldi per finanziare l'organizzazione e ne ha aiutato gli esponenti che per varie ragioni si trovavano in Europa. Non ha risparmiato nemmeno critiche per l'impegno di Veltroni a favore della liberazione di Ingrid Betancourt. Addirittura.
E' difficile esprimere un giudizio sulla situazione della Colombia, una delle più intricate e violente del Sudamerica.
Diseguaglianze sociali estreme generano reazioni estreme, questa è una delle materie prime della storia.
Le Farc sostengono di essere l'unica forza che si batte per i poveri della Colombia; è un fatto sotto gli occhi di tutti che in quel paese ci sono sacche di miseria, arretratezza e disperazione, che i vari governi succedutisi non hanno fatto sostanzialmente nulla per eliminarle. Garcia Marquez fra gli altri ne ha parlato molto.
Ma al di là di eventuali legittime simpatie per una causa rivoluzionaria, non si può dimenticare che le Farc sono responsabili del sequestro di centinaia di persone tenute in ostaggio in condizioni inumane, come ha ben fatto vedere il caso della Betancourt.
La quale non apparteneva all'elite governante della Colombia e non poteva ovviamente essere ritenuta responsabile di alcunchè. Anzi, per anni ha lottato per cambiare il paese con un programma all'insegna delle riforme e della giustizia sociale.
Eppure fu sequestrata, per esercitare un ricatto nei confronti delle istituzioni colombiane e per attirare l'attenzione della comunità internazionale, ma non solo.
La Betancourt dava fastidio perchè esprimeva un'opzione concorrenziale rispetto a quella delle Farc, con la differenza che lei intendeva cambiare il sistema con metodi legali, all'interno della democrazia.
Questa ferocia politica, unitamente alla totale indifferenza in tema di diritti e dignità delle persone (sono ancora qualche centinaio i prigionieri in mano alle Farc) doveva suggerire a Rifondazione maggiore freddezza verso i revolucionarios colombiani, invece dell'affettuosa corrispondenza che è venuta alla luce. Ma i comunisti non cambiano mai.
In ogni tempo e luogo hanno sempre cercato di eliminare con tutti i mezzi i movimenti e i leader non allineati.
E i comunisti italiani hanno sempre avuto relazioni indecenti o pericolose; al tempo della guerra fredda i rapporti con Mosca erano ben saldi.
Ai compagni d'oltrecortina venivano girate informazioni di ogni tipo, delineandosi così una vera attività spionistica verso una potenza avversaria, e in cambio arrivavano soldi (dollari s'intende, non rubli).
Purtroppo è una pagina della storia italiana su cui non è mai stata fatta la necessaria chiarezza; la cancellazione dei reati di illecito finanziamento del 1989, fortemente voluta anche dal PCI, e l'insabbiamento del dossier Mitrokhin hanno chiuso la questione.
Il vecchio lupo non perde il vizio, è sempre lo stesso.

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