giovedì 22 ottobre 2009

Baaria, la Sicilia attraverso gli occhi di un bambino

Ieri sera, dopo una giornata di lavoro, raccolgo le forze residue e vado a vedere Baaria. Rientro alle 2.00 di notte spaccate e stamattina quasi non sento la sveglia. Ne è valsa la pena?
Di questo film ne sono state dette di tutti i colori: è troppo bozzettistico, conferma gli stereotipi più triti sulla Sicilia, è incomprensibile perchè zeppo di dialetto, sorvola sulla mafia, è superficiale anche se trattandosi di Tornatore è diretto benissimo (a proposito di stereotipi).
Per non parlare delle accuse di intelligenza con il nemico perchè la distribuzione è della Medusa berlusconiana.
Anche el Presidentisimo del Veneto Galan a margine del Festival di Venezia lo ha attaccato, ma per una ragione diversa: troppi finanziamenti pubblici a Baaria, è la carica dei soliti siciliani pronti a svuotare i nostri portafogli.
Come sempre la si butta in politica, cioè in vacca (vedi anche il caso di Brevilineo Brunetta contro Michele Placido e il cd. culturame); a Tornatore marca particolarmente male, essendo criticato sia a destra che a sinistra.
A mio parere sono tutti commenti fuori tiro. Tornatore voleva fare un film nostalgico sulla Sicilia di una volta; è vero, e allora? In quale autorevole manuale è scritto che non si possono girare film di tono elegiaco?
Baaria racconta una Sicilia un pò mitizzata come la poteva vedere il bambino Tornatore e ce la regala, prova a rendercene partecipi. Possiamo essere interessati o no a questa scelta estetica, ma tutto necessariamente si esaurisce qui.
Baaria riesce ad essere un racconto individuale e collettivo, nel complesso realistico ma con alcuni innesti onirici e fantastici. Si fonda su una sceneggiatura asciutta che non indulge nella retorica.
La carriera minore del protagonista all'interno del PCI è raccontata con onestà e senza sbrodolature di polemica sul nostro passato.
La mafia è mostrata ma per fortuna non domina il film (sempre a proposito di stereotipi), c'è spazio per la narrazione di una storia familiare, per i protagonisti e le loro relazioni con le persone care, gli amici e i conoscenti, nella cornice di questo paese antico di una regione splendida.
E' valsa la pena di far tardi? Tutto sommato sì.

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