martedì 20 ottobre 2009

San Gentilini patrono degli imbriagoni


"Se torno sindaco ripristino l'Ombralonga". Ipse dixit.
Ora gli sbevazzoni del Nordest ne sono certi: esiste un santo patrono anche per loro, nella persona di Giancarlo Gentilini, vicesindaco e sceriffo in servizio permanente effettivo.
Tranquilli, se Gobbo verrà candidato alla poltronissima di presidente del Veneto e sarà eletto Genty potrà togliersi le stellette del vice, che non ha mai gradito, e decidere lui sulla controversa questione che fa sbaruffare i trevisani.
Perchè il punto è proprio questo; siccome la città, il popolo è cosa sua (lo ripete sempre: i miei cittadini, la mia Treviso, i miei giovani) decide lui, e chi non è d'accordo taccia o magari vada in esilio, come raccomandò alle opposizioni dopo la sua vittoria elettorale qualche anno fa.
Se si toglierà i gradi da vice farà alzare i gradi alcolici della città, nonostante gran parte dei residenti l'Ombralonga non la voglia più e lo abbia fatto capire chiaramente.
Ma cosa conta l'opinione della gente, anche di chi lo ha eletto?
Quando conferisci un mandato nella Seconda Repubblica dai una delega in bianco, l'eletto può fare tutto senza tenere in minimo conto la diversità delle opinioni e delle posizioni che in una società moderna è la normalità. Berlusconi lo insegna.
L'Ombralonga per Genty e i suoi fan è la grande celebrazione della trevisanità o veneticità (se esiste la parola), che ormai non viene interpretata come cultura del buon bere e del buon mangiare, ma come libertà di sbronza in piazza con le sue inevitabili conseguenze: ricoveri per coma etilico, sporcizia, schiamazzi fino a ora tarda, schiaffoni che volano e pure un morto lo scorso anno.
Genty ama e difende l'Ombralonga perchè proviene da una generazione che si dedicava con passione alle bevute in osteria.
Spesso e volentieri erano monumentali e terminavano con una bici che capitombolava nel fosso o una litigata con la moglie al rientro a casa.
Oggi però i giovani che lo sceriffo blandisce di continuo non vanno più in bici, ma in macchina e hanno la tendenza a schiantarsi sui muretti o contro le auto che provengono in senso contrario, dopo aver bevuto troppo o assunto qualche droga.
Patrocinare l'Ombralonga significa di fatto essere complici morali con una cultura dello sballo e dell'irresponsabilità che ha effetti devastanti. Altro che essere dalla parte dei giovani.
Sarebbe bene che a ottant'anni suonati lo sceriffo mettesse la sua stelletta di latta nel cassetto e si godesse la pensione.
Ma questa è una pia illusione.

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