lunedì 16 febbraio 2009

Castrazione: La Lega delle punizioni medievali


La castrazione come pena per i responsabili degli stupri. Sono i militi in camicia verde a tirar fuori quest'idea.
Zaia, contraddicendo il suo solito applomb e vestendo per una volta i panni di Gentilini propone la castrazione chimica.
Troppo poco, gli risponde il collega di partito Calderoli: bisogna castrarli chirurgicamente. Speriamo che almeno sia disponibile a fargli l'anestesia.
Dunque gli stupratori (e i pedofili?) vanno evirati; per i colpevoli di furto si potrebbe proporre il taglio delle mani, come insegna la Sharia che i militi padani vedono come il fumo negli occhi in quanto prodotto dell'Islam, ma che potrebbe dare qualche utile suggerimento.
Per l'eccesso di velocità invece si potrebbero introdurre le trenta nerbate di fantozziana memoria, assestate sulla schiena del trasgressore dai vigili urbani.
La pena corporale, strettamente connessa alla tortura, è un concetto medievale che non può trovare posto nella moderna civiltà giuridica. Dunque è una boutade di basso livello.
L'uscita dei leghisti riporta in primo piano l'osteria padana, per dirla con Pisanu che è uomo di centrodestra come i suddetti, dove fra un bicchiere di bianco e una partita a scopa si brontola a ruota libera e si sparano battute incivili e pericolose.
Giusta l'indignazione di tutti e più che comprensibile la rabbia per l'ultimo fine settimana funestato dagli stupri (Roma, Milano, Padova e Bologna).
Però un politico dovrebbe astenersi dalle invettive rozze; meno dichiarazioni di fuoco alle agenzie di stampa, che oltre a essere gravi in sè sono una dimostrazione dell'italica inclinazione alla chiacchiera, e più impegno per accellerare i progetti sulla sicurezza.
Finora gli uomini della destra si sono dimostrati veloci solo nel varare i provvedimenti che più stanno a cuore a Berlusconi come inquisito, ovvero il terrificante Lodo Alfano a cui seguirà un altro Lodo per i ministri.
E hanno dimostrato una sensibilità esasperata per il tema delle intercettazioni, che temono moltissimo.
Ancora, più impegno per destinare fondi all'edilizia carceraria o per evitare che vengano tagliati i soldi alle forze dell'ordine e alla magistratura come ha fatto questo governo di irresponsabili. Zaia, Calderoli e tutti i legaioli inferociti chiedano spiegazioni a Tremonti mani di forbice.
Più impegno per accellerare i tempi dei processi e per riformare il diritto penale, in modo da rendere le pene effettive e restringere l'applicabilità di misure alternative al carcere e meccanismi premiali di cui negli anni si è abusato.
Questo e molto altro sarebbe realmente necessario e si potrebbe fare per affrontare la piaga della criminalità, se la casta dei mandarini di Roma non fosse affacendata in altre questioni.
La demagogia a base di battute grevi e dell'occhio per occhio per i malfattori, in stile codice di Hammurabi, invece ha l'effetto di spingere qualche esagitato a passare all'azione, come insegna ancora il caso di Roma con il raid anti-rumeni della notte scorsa.
Oltre a essere funzionale al disegno leghista, che mira a tenere alta la rabbia e la paura del popolo per cementare il consenso.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Calderoli e Zaia hanno fatto soltato una provocazione.
Continua così che dimostri di non aver capito niente, e poi vi chiedete perchè la sinistra perde le elzioni (come in Sardegna). Le opposizioni non capiscono il paese.
S.

Zadig ha detto...

Come sempre! Era solo una battuta, era solo una provocazione...Oppure sono stato frainteso (Berlusca).
Quelli come te non sanno dire altro, non sapete far altro che ripetere pari pari quello che dicono i vostri leader.
Caro S., quando inizierai a pensare con la tua testa?
Io ho capito fin troppo bene che questi signori non sono in grado di garantire veramente la sicurezza dei cittadini, hanno altri obiettivi. Io ti porto dei dati precisi, tu rispondi con frasi fatte.