giovedì 26 febbraio 2009

La cazzata delle centrali nucleari


La destra ci fa tornare al nucleare. Dopo la sottoscrizione dell'accordo con la Francia, nel giro di qualche anno anche da noi verranno costruite quattro centrali a energia nucleare.
Il Cavalier Fracassa conferma la sua immagine decisionista: a questo punto possiamo ribattezzarlo Silvio l'atomico.
Davanti alla stampa ha accusato i comunisti di aver fatto una campagna antinucleare, vent'anni fa, che è all'origine della nostra arretratezza in campo energetico.
Tanto per cambiare incolpa i comunisti, che nell'immaginario del Berlusconismo sono sempre i responsabili di tutto.
Dunque sono anche colpevoli del no al nucleare, che ha condannato il paese alla sudditanza energetica agli stranieri.
Volendo ai comunisti si può attribuire qualunque cosa: per esempio la responsabilità dell'otto Settembre, il cattivo andamento dei raccolti, oppure la sconfitta delle legioni romane contro Annibale nella battaglia di Canne.
La realtà però è diversa dalle grossolane rappresentazioni berlusconiane; il referendum del 1987 che bocciò il nucleare fu appoggiato da buona parte della classe politica di allora e dall'opinione pubblica, che erano rimaste suggestionate dalla tragedia di Chernobyl.
Ciò che paghiamo oggi non fu tanto quella scelta (influenzata senz'altro da una componente emotiva), quanto piuttosto l'assenza di una vera politica energetica negli ultimi vent'anni.
Chi ci ha governato dai primi anni 90 in poi (quindi anche Silvio l'atomico) ha sempre fatto scivolare la questione in fondo all'agenda. Sono mancati investimenti per ammodernare le infrastrutture e per fare ricerca sulle fonti alternative. Sono tutti responsabili.
Detto questo, la scelta perseguita con determinazione dalla destra atomica è una risposta molto parziale e discutibile al problema energetico italiano.
Lo stesso governo ha dichiarato che le nuove centrali copriranno circa un 25% del fabbisogno complessivo. E il restante 75?
Spenderemo molti denari per costruire quattro moloch che copriranno solo in piccola parte le nostre esigenze, mentre in compenso serviranno ai grandi costruttori per fare un monte di quattrini. E al resto chi ci pensa?
Il futuro, come insegnano gli esperti le cui indicazioni sono state raccolte da Obama, che ne ha fatto il cuore della cosiddetta rivoluzione verde, è l'integrazione spinta fra più fonti di approvvigionamento energetico: solare, eolico, geotermico etc...
Ci può stare anche una discussione sul nucleare, senza preconcetti ma senza neanche considerarlo la panacea di ogni problema.
Va tenuto presente che nei paesi più evoluti da tempo non si costruiscono più centrali di questo tipo, perchè rappresentano una spesa ingente, con benefici non molto chiari e alti costi ambientali.
Da questo punto di vista, la levata di scudi preventiva di molte regioni fa capire che il progetto governativo difficilmente passerà in cavalleria.
La grancassa propagandistica del centrodestra si serve della questione nucleare per continuare a propinarci l'immagine del governo del fare.
Ma ancora una volta, per chi ha conservato un briciolo di cervello, vale la pena di chiedersi cosa stanno concretamente facendo lorsignori.
Anche in Italia avremmo bisogno di una rivoluzione verde; per farla, ci sarebbe bisogno di destinare parte del PIL all'implementazione di fonti alternative.
Davanti a noi invece c'è un governo che vuole spendere le (scarse) risorse finanziarie disponibili per costruire le centrali nucleari, si oppone agli accordi europei sulla riduzione delle emissioni industriali, riduce i benefici fiscali sulle ristrutturazioni mirate al risparmio energetico e non spende una parola sulle fonti alternative.
Non c'è che dire, è un governo che guarda al futuro.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

SOno d'accordo con te tranne che per una cosa: il nucleare non va bene perchè produce scorie e fra vent'anni l'uranio sarà finito. Quindi a cosa servono?