mercoledì 9 dicembre 2009

Americani arroganti e smemorati nel caso di Amanda Knox

C'erano due ragazzi americani come tanti che si erano arruolati nell'USAF; forse al tempo della scuola si erano esaltati un filo di troppo guardando Top Gun, Aquile d'attacco o qualche altro film di argomento aeronautico.
Anni dopo, nel 1998, erano nei cieli del Trentino a bordo di un aereo militare e cazzoneggiando allegramente come a volte fanno i piloti a stelle e strisce nei nostri cieli, come avevano visto fare in Top Gun, hanno tranciato il cavo della funivia del Cermis e hanno ammazzato una ventina di persone.
Ripercorrendo gli atti del processo si può dire che la sono cavata molto a buon mercato; praticamente niente galera, solo la radiazione dal corpo.
Dulcis in fundo il Senato USA ha prima concesso e poi negato il risarcimento ai familiari delle vittime, che così è rimasto in carico alle istituzioni italiane. Il governo di Centrosinistra allora in carica ha abbozzato.
Ancora peggiore è una seconda storia molto più recente; nel 2005 in Iraq Nicola Calipari del Sismi, che aveva appena preso in consegna la giornalista Luciana Sgrena dopo la sua liberazione dai terroristi, è stato ammazzato sotto un diluvio di piombo a un posto di blocco dei militari americani.
Un tragico errore, hanno concluso le autorità statunitensi. L'unico indagato Mario Lozano alla fine non ha pagato nulla. Dopo il congedo è tornato a vivere tranquillamente a New York.
Non è stato condannato nemmeno per omicidio colposo, nonostante a detta degli americani stessi era stato protagonista di un errore, cioè un caso di colpa grave; mentre invece era il potenziale capro espiatorio di una vicenda oscura e molto più grande di lui.
Lozano è stato incriminato dalla magistratura italiana ma chiaramente le speranze di vederlo sotto processo qui da noi sono pari a zero. Il governo di allora (Centrodestra) ha abbozzato come sempre.
La terza storia in realtà è un film in continua replica da oltre cinquant'anni. C'è un paese, gli Stati Uniti d'America, che chiede a un altro paese, l'Italia, un impegno militare dovunque sia necessario;  adesso ci chiedono altri soldati per l'Afghanistan e gliene offriremo ben mille, come i Garibaldini.  Altri possibili morti e spese in più per uno stato con i conti perennemente in dissesto.
Inoltre l'America ci chiede da sempre la piena disponibilità di intere fette del territorio per le proprie basi militari. Non c'è nessun paese della NATO così accondiscendente verso le richieste americane come l'Italia, nessun paese europeo con così tante basi USA come il nostro.
Intere porzioni del territorio sono sottratte alla sovranità nazionale e i nostri alleati ci fanno quel che gli pare; gli americani chiedono e gli italiani dicono sì, il caso Dal Molin insegna.
E' un'allenza scambiata spesso per un rapporto di servaggio, soprattutto a causa della nostra eccessiva e ossequiosa disponibilità.
Nel caso di Amanda Knox, dichiarata colpevole di omicidio da un tribunale italiano, molti americani hanno saltato a piè pari una valutazione del caso specifico, ammesso che si possa dire qualcosa di attendibile su un caso giudiziario di cui bisognerebbe conoscere bene le carte.
Hanno fatto di questa vicenda un fatto nazionale e umanitario, manco fosse stata incarcerata in Uganda o in Kazakistan. Una senatrice democratica si è azzardata a dire che siamo antiamericani (proprio noi).
Qualcun altro ha sollevato dubbi pesanti sul nostro processo penale; per carità non è affatto esente da errori a volte clamorosi, ma la differenza principale con la giustizia americana è che da noi si può sempre riconoscere un errore giudiziario e liberare un innocente.
Invece lì, essendo in vigore la pena di morte a volte non si può rimediare a un errore perchè il  condannato ormai è finito sul patibolo.
Qualcun altro ancora si è chiesto perchè i Marines non sono ancora intervenuti per liberare la povera ragazza. La madre degli idioti ha partorito ancora.
Ci sarà l'occasione per stabilire, in appello e cassazione, se Amanda e Raffaele sono i veri colpevoli di quell'omicidio. I dubbi sono legittimi, i ricorsi possibili e anzi doverosi.
Però in attesa di vedere come si concluderà il processo per il delitto di Perugia sarebbe stato bello se qualche abitante dei nostri palazzi della politica avesse detto qualcosa, per rispondere all'arroganza e alla scarsa memoria degli americani, che invocano giustizia e sono i primi che ce l'hanno negata in diversi casi.
Che non ci trattano da veri alleati come fanno con altri paesi NATO, ma si comportano dai padroni a casa nostra con una tracotanza che ci degrada a loro camerieri.
Sarebbe stato bello se dai palazzi della politica fosse saltato fuori un marziano a cantargliele come si deve, e a chiedere rispetto per un paese che  ha dato molto agli Stati Uniti e di cui gli USA hanno un grande bisogno. Invece abbiamo ascoltato le precisazioni di Frattini, recitate col suo solito tono debole e burocratico, e il silenzio assordante di tutti gli altri.
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2 commenti:

lia ha detto...

Ciao Zadig,
purtroppo noi italiani siamo un'accozzaglia di "senza palle" nel senso che ci facciamo insultare, asservire, rimbecillire senza mai protestare. Un esempio: Berlusconi che rimane in politica per 15 anni e nonostante ci faccia fare la figura dei burini davanti al mondo intero, ce lo teniamo ancora ben stretto! Ma la speranza di diventare un popolo più consapevole delle proprie capacità forse non è del tutto perduta. Il No B-Day è forse il principio...

Zadig ha detto...

Ciao, bentornata.
Forse, ma sarebbe importante che l'opposizione, invece di spaccare il capello in quattro, cominciasse a dare voce a quella parte di Italia che non si rassegna a vedere il signor B. al governo, che è molto più numerosa di quello che fa credere la propaganda di questo regime.