lunedì 9 febbraio 2009

Il Cavalier Benito Berlusconi e la Costituzione: un impiccio da eliminare


Io ho giurato sulla Costituzione e la rispetto. Non l'ho mai attaccata. Ancora una volta il nano di Arcore è stato frainteso, ancora una volta la stampa pregiudizialmente ostile (in un paese dove invece l'informazione è al 90% asservita a lui) ha male interpretato le sue affermazioni.
Anzi il Cavalier Faccia Tosta sostiene che certe cose non le ha mai dette, nonostante le sue farneticazioni in conferenza stampa siano state registrate dai bloc notes dei cronisti e dalle telecamere.
Dunque Berlusconi fa marcia indietro, dopo un autentico weekend di delirio condizionato dal caso Englaro.
Un dramma infinito nel quale il rispetto per Eluana e i suoi familiari è definitivamente scomparso e di cui non si coglie la delicatezza.
Il decreto bocciato dal Capo dello Stato è stato riproposto come disegno di legge; che serietà può avere una legge vergata in tutta fretta su una materia simile?
E' un dramma che oscilla fra il grottesco (con un Berlusconi sempre più blaterante a dire perfino che Eluana potrebbe avere figli) e le ignobili offese dei clericali a un papà (bollato come assassino) che sta semplicemente lottando per il rispetto della volontà della figlia e della sua dignità di essere umano.
Ma non bisogna illudersi: Berlusconi non ha pigiato sul freno perchè si è spaventato a causa della levata di scudi che ne è seguita.
Ha dato una prima spallata: il messaggio eversivo del Cavalier Sfascia Istituzioni era rivolto al popolo, era un messaggio da far introiettare al popolo con cui, com'è noto, cerca da sempre un rapporto diretto ed emotivo, secondo la concezione plebiscitaria del potere che lo caratterizza.
Berlusconi prepara l'atto finale di una strategia politica; modificare la Costituzione che, con i suoi meccanismi di limitazione reciproca dei poteri, rappresenta un un ostacolo per il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Napolitano, tirando fuori finalmente il coraggio che alcuni (probabilmente non del tutto a torto) gli rimproveravano di non avere nei momenti topici, si è opposto come Costituzione richiede a un decreto legge privo dei requisiti necessari.
E qui sta il punto: a Berlusconi di Eluana non importa nulla, è un pretesto. Il vero obiettivo è regolare i conti con il Presidente della Repubblica che gli ha rimarcato di usare troppo spesso lo strumento della decretazione, prassi non corretta come sa chi ha studiato un minimo di diritto costituzionale.
La Presidenza della Repubblica è un contropotere da limitare, da soggiogare all'esecutivo. Esattamente come la magistratura o il parlamento.
Berlusconi non tollera le critiche nè le regole, gli istituti e le procedure che ne limitano o ritardano l'operato, mosso dall'esigenza di tutelare i suoi interessi di imprenditore o indagato e a dimostrare che decide e governa con azioni rapide e incisive, anche se in realtà è un'illusione.
La Costituzione viene dipinta come un prodotto filosovietico, mentre invece fu elaborata e votata da tutti i partiti di allora: Democrazia Cristiana, Socialisti, Repubblicani, Liberali etc...
Ecco elargita un'altra colossale stronzata berlusconica, partorita da un uomo di indole antidemocratica e di beata ignoranza, un laureato che molto probabilmente ha dato gli esami studiando sui Bignami.
Mi addolora e angoscia la deriva autoritaria italiana; il nostro malandato paese è stretto nella morsa di un leader politico antidemocratico e di un Vaticano sempre più intrigante, che grazie alla sua complicità può compromettere la laicità dello stato come mai è avvenuto in passato.
E' in corso una pesante compressione dei diritti individuali e della libertà, da parte di un personaggio molto più vicino a un'idea di destra sudamericana, alla Chavez, che a quella di una destra europea.
Gli italiani sono disposti ad assecondare questo disegno?

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1 commento:

Anonimo ha detto...

D'accordo in pieno, se va avanti così meglio emigrare! Tanto in questo paese le cose andranno sempre peggio!