sabato 2 febbraio 2008

Foo Fighters, oltre i Nirvana?

I Foo Fighters, di cui quest'anno ricorre il tredicesimo compleanno, si sono sempre confrontati con un dilemma: Nirvana o non Nirvana?
Per Dave Grohl che ne è leader il paragone ricorre inevitabile. Assieme a Kurt Cobain e Christ Novoselic è stato animatore del gruppo più significativo e amato (assieme ai Pearl Jam) dell'ondata Grunge.
Dopo la morte di Cobain e lo scioglimento dei Nirvana non ha temporeggiato; ha subito lanciato un nuovo progetto.
Si è chiuso in studio e ha inciso un album da solo, in cui ha cantato e suonato tutti gli strumenti.
E' l'omonimo Foo Fighters del 1995. La copertina riporta l'immagine di una pistoletta laser da marziani dei fumetti, che starebbe bene in mano ai cattivissimi alieni del film Mars Attacks.
Un modo per ironizzare sulla passione ufologica che Grohl ha sempre avuto, che lo ha portato a battezzare il suo progetto musicale col nome che i piloti alleati della seconda guerra mondiale davano agli oggetti misteriosi che ogni tanto intercettavano nei cieli.
O a manifestare tutto il suo entusiasmo quando, qualche anno fa, ha avuto la possibilità di suonare nel Roswell Center del New Mexico, l'attrazione costruita sul vecchio campo d'aviazione dove, a quanto si narra, nel '47 si schiantò il famoso disco volante.
Dopo quel primo assaggio i Foo Fighters si trasformano in vera band, con il reclutamento di altri musicisti (Grohl ha riservato per se la voce e una delle chitarre).
Ma dal nuovo ensemble il vecchio compagno Novoselic è sempre rimasto fuori; Grohl evidentemente fin dagli esordi intendeva guardare oltre e scrollarsi di dosso l'immagine di quello che aveva suonato la batteria nei Nirvana. Ci è riuscito?
Il sound dei Foo Fighters li richiama parzialmente; pezzi veloci e compatti, chitarre molto distorte, cantato urlato, assenza quasi totale di assoli. La furia neo-punk che si poteva cogliere nella produzione di Cobain si è in parte mantenuta.
Però i Foo Fighters sono più orecchiabili, o perlomeno hanno una vena hard-rock più marcata; non disdegnano le incursioni nel semiacustico e nelle ballate e compongono brani più articolati e di respiro.
Anzi, col passare del tempo questa dimensione si fa sempre più evidente e li porta a smarcarsi dal puro retaggio eversivo dei lavori di Cobain, da quei telegrammi nichilisti. Allora valgono meno in termini strettamente artistici? Sono più commerciali? Domanda aperta.
Qualche caduta di tono comunque l'hanno avuta; "There Is Nothing Left To Lose" (1999) non è sensazionale, come non lo è l'esperimento Unplugged di "Skin & Bones" (2006); il loro repertorio non si presta benissimo alla conversione integrale in acustico.
A Settembre 2007 è uscito invece "Echoes, Silence, Patience And Grace", che fila via come un treno.
A volte identificati come gli ultimi epigoni del Grunge, a volte invece come il gruppo post Grunge più importante, in realtà i Foo Fighters sono semplicemente una band che suona rock'n'roll, e per giunta molto bene.
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