venerdì 2 maggio 2008

Contro Grillo la strategia della delegittimazione


In Italia fra gli anni 70 e 80 abbiamo conosciuto la strategia della tensione, che mirava a condizionare e distorcere il confronto politico attraverso lo stragismo, gli insabbiamenti delle indagini penali, i depistaggi ed altre operazioni illegali in cui erano coinvolti i servizi segreti.
Oggi invece si preferisce la strategia della delegittimazione; chi disturba il manovratore viene messo in difficoltà cercando di tirare fuori gli scheletri dall'armadio, veri, semiveri o falsi che siano.
E' una strategia non violenta (nel senso che non viene ammazzato fisicamente nessuno), più soft, postmoderna.
Autori non i servizi segreti, le gole profonde, la fantomatica Falange Armata, bensì i giornalisti, le redazioni dei tiggì, i propagandisti dei partiti e dei potenti.
Tutta gente con nome e cognome, con una patente di autorevolezza e rispettabilità esibita assieme al tesserino di giornalista o di parlamentare.
Tutta gente che agita il ditino e insinua, come fa la Rai o il Tg radical-chic di La7; si raccontano frottole o nei casi peggiori si insulta, come la checca isterica Sgarbi che ieri sera ad Anno Zero ci ha omaggiato di una performance che rimarrà negli annali.
E' chiaro che il V2 Day ha colpito nel segno; monta la paura verso tre referendum che potrebbero sparigliare le carte, far crollare privilegi e santuari, obbligare molti giornalisti a fare finalmente il loro lavoro invece di tenere bordone ai partiti o alle lobbies economiche. Emilio Fede sparato sul satellite e maggior pluralismo dell'informazione. Un sogno...
Così, dopo la pubblicazione in Internet delle dichiarazioni fiscali di tutti i contribuenti italiani, scopriamo che Beppe Grillo guadagna qualche milione di euro l'anno.
Perciò non è credibile, perchè il suo vero obiettivo è quello di fare più soldi, non di dare un contributo per cambiare la tragica situazione del nostro paese.
Come sempre accade, quando si è a corto di argomenti, si tira fuori il dubbio: che interesse avrà Tizio a fare questa cosa?
Insomma, se uno non vive in povertà e letizia come Santo Francesco è sospetto; in un paese condizionato da un'etica cattolica ipocritamente interpretata, è credibile solo chi si muove con un puro spirito di servizio. Non incamerando soldi, ma rimettendoci e magari andando pure in rovina.
Regola aurea: mai mettere la mano sul fuoco per qualcuno. Tuttavia mi chiedo, modestamente, a che pro Beppe Grillo dovrebbe esporsi così tanto?
Poteva restare un autore di satira per un pubblico di nicchia, attività da cui comunque in oltre dieci anni ha incamerato buoni profitti.
Per non parlare del fatto che le attività messe in piedi negli ultimi tempi costano e vanno finanziate in qualche modo (e lui contribuisce in prima persona). Cosa dovrebbe fare invece? Chiedere l'elemosina o cercare un generoso benefattore? Un miliardario filantropo?
Chi adesso attacca Beppe Grillo per i suoi guadagni omette di ricordare che dalle liste on-line risulta che il comico genovese ha anche pagato quasi due milioni di euro di tasse, a differenza di molti italiani che cercano di imboscare i loro redditi in tutti i modi.
Chi decide di comprare un DVD o un libro di Grillo lo fa volontariamente, mentre invece noi contribuenti veniamo rapinati ogni anno da un sistema che finanzia la stampa per oltre un miliardo di euro l'anno.
Io, per dirla alla Sgarbi, considero il Giornale di Berlusconi o il Foglio di Ferrara buoni per pulirsi il didietro, ma devo pagare la gabella. Dura lex, sed lex.
Per non parlare dei parlamentari che tutti siamo obbligati a mantenere con le nostre tasse: gente che guadagna decine di migliaia di euro al mese, che fa poco o nulla mentre l'Italia affonda, gente come Sgarbi che starebbe bene in fondo al bidone della pattumiera.
Grillo già al tempo della Prima Repubblica, quando non era ancora così famoso, pagò in prima persona le critiche ai politici dagli schermi della RAI con l'esilio. Anche questo non viene ricordato.
E comunque si voglia giudicare la questione, i problemi sollevati dal cosiddetto Grillismo sono veri, ben venga il dibattito: la prova del nove è la reazione furente del sistema negli ultimi giorni.
In Italia, se si hanno molti nemici è altamente probabile avere ragione.
Bookmark and Share

3 commenti:

Andrea Parmeggiani ha detto...

Sono completamente d'accordo con te. Tutti coloro che parlano contro certi tipi di interessi su opere inutili e costose, vengono delegittimati dal "sistema" media che ha come unico scopo modificare il pensiero della gente.

Zadig ha detto...

Sì. Modificare il pensiero della gente... Questo è la tattica dei media. Mi preoccupa molto, è un virus dal quale non esiste immunità totale. Neanche per chi ha uno spirito critico molto allenato.

Anonimo ha detto...

Se Beppe Grillo non chiedesse una lira per quello che fa troverebbero comunque i modo di sputtanarlo!
E lasciamo perdere sgarbi: E'UNA MERDAAA!!!