lunedì 13 luglio 2009

Quell'animaccia nera di Dick Cheney


Adesso che il Bushismo è finito scopriamo gli altarini di quegli otto interminabili anni; e scopriamo i rischi di involuzione autoritaria che ha corso la democrazia statunitense, la più antica del mondo insieme a quella britannica.
Cade una nuova tegola sulla testa di Dick Cheney, ex vicepresidente di Bush; durante la War On Terror 2001/2008 obbligò la Cia a nascondere al Congresso alcune sue attività finalizzate a contrastare il terrorismo.
Considerando quali sono le logiche e le prassi tradizionali della democrazia USA, sarebbe come se a qualcuno venisse in mente di bestemmiare in San Pietro.
Ma da parte di Cheney non ci fu solo lo sforzo di condurre una serie di Covert Ops illecite inibendo al parlamento l'esercizio della sua funzione di controllo.
Pare che in quel periodo in Iraq andò smarrita un'enorme quantità di armi che era sotto la responsabilità logistica di Halliburton, la grande compagnia multisettore di cui Cheney è stato il capo per anni.
Non si sa dove siano finite; non si sa se sono finite per sbaglio nelle mani di organizzazioni terroristiche.
A voler pensare male si potrebbe ipotizzare perfino che siano state volutamente dirottate da qualche altra parte. C'è sempre qualche guerricciola in corso fra Africa e Asia.
Halliburton e i mercenari di Black Water hanno rappresentato il centro nevralgico dell'impegno USA in Iraq, ben più dell'esercito regolare.
Bush ha permesso che la campagna irachena venisse appaltata a imprese private, fatto senza precedenti nella storia moderna e contrario ai principi democratici, perchè ha reso molto difficile un controllo della classe politica sulla conduzione del conflitto.
Queste aziende con il consenso del Presidente e del Segretario di Stato Condoleeza Rice si sono comportate con la massima spregiudicatezza e sono anche accusate (nel caso di Black Water) di assassinii indiscriminati e violazioni dei diritti umani.
Halliburton e la lobby dell'oro nero, di cui Bush e il suo vice erano i rappresentanti e garanti, si sono arricchite enormemente con la guerra irachena.
Alla società di Houston (e a cascata alle altre) sono andate le commesse per la ricostruzione, i diritti di sfruttamento dei giacimenti di petrolio, financo gli appalti per rifornire le mense dei soldati e, scopriamo ora, la custodia di quantitativi di armi.
Dunque conflitto d'interessi e violazione delle prerogative del parlamento, per non parlare dell'aggressione costante ai diritti umani.
Decine di imputati rapiti in varie aree del mondo e sottoposti alla giurisdizione militare nella base di Guantanamo, limitazioni pesanti del diritto alla difesa, legalizzazione della tortura attraverso un decreto presidenziale che ha permesso le oscenità del Waterboarding e di Abu Ghraib, e chissà cos'altro.
La stessa guerra in Iraq è stata il frutto di una mistificazione colossale: la bugia sulle armi di distruzione di massa di Saddam.
Nel paese che ha avviato un procedimento contro un presidente per una storia di sesso ci sarebbe stata materia più che sufficiente per un Impeachment, sia verso Bush che verso Cheney.
Il curriculum di quest'ultimo, che nasce tecnocrate e funzionario di rango sempre all'ombra dei presidenti e che ahinoi non è stato tolto di mezzo nemmeno da quattro infarti, presenta un altro capitolo ambiguo.
Dick Cheney infatti è il co-fondatore del Progetto per un nuovo secolo americano, ente no profit che ha lo scopo di perpetuare nel nuovo secolo la supremazia statunitense attraverso dottrine aggressive e l'uso dello strumento economico e militare.
Una struttura parallela alle istituzioni ufficiali, magari un governo parallelo (ovviamente non legittimato da nessuno se non dai suoi aderenti); viene da pensare che X-Files non è andato molto lontano dal descrivere la realtà.
In ogni caso c'è n'è abbastanza per considerare il Bushismo come la minaccia più grave che ha corso la democrazia americana in tutta la sua storia, e la vera animaccia nera di quell'amministrazione era proprio il vecchio Dick, come ha suggerito Oliver Stone nel suo ultimo film W.
Comunque sia adesso tocca a Obama il compito impegnativo di risanare la democrazia oltre all'economia.

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