venerdì 21 marzo 2008

Forza Nuova: a volte sembrano ghandiani

Seconda parte del piccolo viaggio nelle liste più naif in lizza per le prossime elezioni. Dopo i marxistoidi di Sinistra Critica, i fascisti di Forza Nuova.
Ieri era ospite del Tg di La7 Roberto Fiore, candidato premier per i suddetti. Commentando la tragedia del Tibet, Fiore ha lanciato un accorato e sdegnato appello per boicottare le Olimpiadi e, più ampiamente, per interrompere ogni rapporto diplomatico e commerciale con Pechino.
Tanto più, ha detto, se consideriamo che le merci cinesi stanno uccidendo la nostra economia; perciò non è chiaro se è mosso da intenti umanitari o se, rispolverando l'autarchia mussoliniana, intende piuttosto difendere l'economia italica.
I nostri artigiani, come ha detto, a dimostrare la volontà di recuperare il Fascismo popolare, sociale, del 1919, che si ergeva a difensore delle ragioni dei piccoli, delle botteghe.
Riporto alcuni stralci del comunicato che ha rilasciato sulla questione Tibet, che si può leggere integralmente nel sito dell'organizzazione.

"Pechino sta dimostrando per l'ennesima volta la sua più totale incapacità di rispondere con diplomazia e di rispettare le tradizionali peculiarità del popolo tibetano... La Cina ha risposto con inaudita violenza militare, sparando sulla folla... Pretendiamo che si fermi la prepotenza dei forti sui deboli in ogni luogo, dall'Iraq alla Cina."

Sembrano quasi ghandiani, questi fascisti. Denunciano la violenza in nome del dialogo pacifico, combattono l'imperialismo con gli occhi a mandorla.
Peccato che, a ripercorrere la storia del ventennio da cui provengono, emerga tutt'altra realtà; quella di un regime che con la forza delle armi impose il suo dominio arbitrario su nazioni sovrane.
Dall'Africa (Eritrea, Somalia ed Etiopia), dove faccetta nera sarebbe stata per sempre romana, ai Balcani (Albania, annessa nel 39 per completare la fondazione dell'impero fascista, come si disse in quel momento).
Il Nazifascismo era permeato da una logica di prevaricazione e di conquista, che per l'Italia significava trovare nuove fonti di materie prime e colonie dove esportare una popolazione numerosa e risolvere un problema occupazionale.
Per la Germania Hitleriana invece poggiava sulla nefanda teoria della razza, per la quale il popolo ariano, in virtù della sua acclarata superiorità, aveva il destino, la missione storica, di dominare su tutti.
Sembrano quasi ghandiani, a volte, ma sono violenti e prevaricatori. Sobillatori di disordini negli stadi, dove possono reclutare la manovalanza per i loro intenti destabilizzatori. Maneschi con chi la pensa diversamente, nella migliore tradizione squadristica.
Raid contro i centri sociali o nei luoghi dei concerti, pestaggi di persone che secondo loro appartengono alla controparte, di solito intercettate per strada o magari sui treni. Quando sono sole naturalmente.
Com'è accaduto qualche mese fa in provincia di Treviso, dove a una ragazza due figuri hanno inciso su una guancia con un coltello le iniziali di Forza Nuova.
Il movimento ha preso subito le distanze, dicendo che i due non risultavano iscritti; sarà, ma evidentemente erano ispirati a loro. Di certo non al Mahatma Ghandi o al Dalai Lama.
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