mercoledì 9 aprile 2008

La storia secondo dell'Utri

Dunque la storia è da riscrivere. Parola di Marcello dell'Utri, uno dei colonnelli più influenti e fidati dell'impero economico - politico di Berlusconi.
Il collezionista di libri siciliano, tenendo fede alla sua vecchia passione, nell'intervista a Klaus Condicio dell'opinionista Klaus Davi, promette che in caso di vittoria del PDL alle elezioni i testi di storia saranno riscritti, per far emergere la verità manipolata dalla propaganda della Resistenza.
Ritorna l'attacco all'egemonia culturale della sinistra, che ha nascosto fatti e circostanze scomode sul passato dell'Italia.
Riscrivere i libri di storia è la parola d'ordine, visto che le scuole di ogni grado, le TV, i giornali (anche quelli berlusconiani? Ma sì anche quelli) e le case editrici sono in mano al nemico: i comunisti.
Riprende la polemica fracassona, bizzarra e spompata sul Comunismo; nonostante sia crollato quasi ovunque da circa vent'anni, Berlusconi e i suoi lo vedono incombere sull'Italia, come funesta promessa di future stragi e di distruzione della libertà.
Va avanti la fase circense della campagna elettorale, a poca distanza dalla sua fine tanto desiderata dagli italiani, come postavo giorni addietro.
Le esternazioni dellutriane giocano di sponda con quelle berlusconiane circa il pericolo di brogli e le schede elettorali concepite ad arte per far sbagliare gli elettori.
Naturalmente a tutto vantaggio della controparte, dipinta ancora una volta, con il pennello intinto nell'odio, non come avversario ma come nemico da distruggere.
Paradossalmente il cavaliere sfasciacarrozze ha imparto molto bene a utilizzare lo stesso armamentario verbale, la stessa tattica di denigrazione morale dell'avversario in cui il comunismo eccelleva, dall'URSS di Stalin alla Cina di Mao.
E rincara la dose. Se il PDL vince Napolitano dovrà lasciare: occupazione totale delle istituzioni come insegna il Leninismo.
Se Il PDL vince i pubblici ministeri saranno sottoposti a perizie psichiatriche: come hanno insegnato il KGB e la Stasi, che rinchiudevano i dissidenti nei manicomi.
A questo punto siamo oltre la fase circense, passa la voglia di ridere e vien da pensare che nonostante i partiti, chi più chi meno, facciano tutti schifo, forse è meglio andare a votare.
Ma tornando a Dell'Utri, condannato a nove anni per concorso in associazione mafiosa e a due anni per false fatturazioni e frode fiscale, lui, sublime faccia di tolla, la storia ha già iniziato a riscriverla senza aspettare la troika di storici del Centrodestra.
Mangano, il boss mafioso defunto che si nascondeva nella villa di Berlusconi ad Arcore, è un eroe perchè non ha assecondato i magistrati che volevano coinvolgere lui e il suo capo nelle loro inchieste.
Il sublime riprende la difesa d'ufficio dei mafiosi cominciata anni fa, quando disse che Luciano Liggio aveva ragione ad attaccare l'antimafia e i pentiti; si collega idealmente a Totò Riina, che nell'aula di tribunale di Palermo disse che i pentiti erano calunniatori che andavano a braccetto dei comunisti e di Caselli.
Non riusciremo mai a sapere, dato che viviamo nel paese degli insabbiamenti e delle prescrizioni che tagliano i processi, se il collegamento di Dell'Utri con Riina era anche un rapporto d'affari concreto.
Nell'abbecedario del Centrodestra, i capi della mafia diventano cittadini ingiustamente infangati e manipolati dalle toghe rosse che bramano di incarcerare Berlusconi e i suoi. E la Resistenza?
Magari verrà descritta come un movimento monopolizzato dai comunisti, che ha fatto più male che bene; e magari in una successiva edizione si scriverà che i fascisti di Salò e i tedeschi erano campioni della libertà, che hanno combattuto eroicamente contro il Comunismo. Eroi loro, eroe Mangano.
L'obiettivo è prendere i voti dei neri e quelli controllati dalle cosche? Sì, viene la tentazione di andare a votare.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

AMICO HAI DIMENTICATO MOGGI!!!!
A AVUTO IL CORAGGIO DI DIRE CHE E' UNA BRAVA PERSONA!!!!