lunedì 14 gennaio 2008

L'uomo del Vaticano e Galileo

Quest'uomo, Galileo Galilei, è uno dei padri della scienza moderna, assieme a Copernico, Newton e così via.
E' grazie a loro e ad altri più o meno famosi che nel corso dei secoli hanno lavorato con passione e serietà se è stato reso possibile il progresso culturale e materiale dell'umanità.
L'uomo si è avvicinato ad una più profonda comprensione della natura (e quindi del cosmo) e ha migliorato la propria vita sotto tanti diversi profili.
Galileo fu processato due volte e nell'intermezzo fra un processo e l'altro fu sottoposto a notevoli pressioni perchè difendeva la teoria copernicana, ovvero in estrema sintesi l'ipotesi che la terra gira intorno al sole e non il contrario, come credeva invece la tradizione sostenuta dalla Chiesa che bollò l'idea di Galileo di manifesta assurdità e sacrilegio.
Ratzinger, l'instancabile e cocciuto antimoderno anni fa affermò che il processo a Galileo fu giusto.
Ratzinger per anni è stato Prefetto per la Congregazione della Fede, l'organo della Chiesa che nei secoli scorsi, con il nome di Inquisizione, si è reso colpevole di aver soffocato il dibattito culturale e religioso in Europa.
Costringendo molti uomini liberi all'abiura (come nel caso di Galileo) o talvolta mandandoli a morte. Cambiano i tempi, ma la funzione di sbirro dell'ortodossia e dell'ignoranza di tale nefanda istituzione è rimasta inalterata.
Ratzinger stesso infatti ha perseguitato le voci di dissenso all'interno della Chiesa costringendole al silenzio, come nel caso della teologia della liberazione.
Vale la pena di ricordare questi punti, perchè si può comprendere la reazione determinata e compatta di molti docenti e studenti della Sapienza di Roma, che contestano la presenza del papa antimoderno alla prossima inaugurazione dell'anno accademico.
La Chiesa risponde un pò piccata e sorpresa che le contestazioni sono un segnale di intolleranza e che Benedetto XVI porta un messaggio di pace.
Purtroppo, la verità è esattamente all'opposto; dal giorno del suo insediamento e prima ancora in tutto il suo cursus honorum ecclesiastico, il papa tedesco è stato promotore di una serie di iniziative che di pacifico non hanno nulla.
Passaggi e capitoli con un filo conduttore, una linea di pensiero ben precisa: cancellare la storia, la ragione e il divenire, per congelare l'umanità nel sistema di valori cristiani discendenti da una presunta verità rivelata.
L'immagine del papa che a Roma officia una cerimonia battesimale volgendo le spalle ai fedeli è altamente simbolica.
Si volge le spalle a una massa che non merita lo sguardo e il dialogo diretto con il celebrante, ma che deve semplicemente ascoltare, obbedire e pregare.
Ratzinger vuole fermare la storia, vuole fermare il pensiero ponendosi in rotta di collisione con la Chiesa stessa, che dagli anni 60 ha voluto, tramite il Concilio Vaticano II, aprirsi al mondo, giungendo fra l'altro alla completa riabilitazione di Galileo sanzionata da Giovanni Paolo II.
Tacciare di intolleranza chi si indigna e critica l'anacronistico programma politico religioso di Ratzinger è semplicemente ridicolo.
Chiedere sanzioni contro i contestatori come proposto dai sepolcri imbiancati Gasparri e Volontè è una grave intimidazione, che li pone in contrasto con il fondamentale valore democratico della libertà di manifestazione del pensiero.
Tacere sulla vicenda come sta facendo il Partito Democratico è la dimostrazione che questo partito non è nè carne nè pesce, ma un accrocchio traballante e balbettante di laici e cattolici incapace di prendere una posizione netta su qualcosa, che sia una.
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