domenica 21 ottobre 2007

Il maldistomaco della Polonia


Trovo interessante l'evoluzione politica della Polonia. Mi pare una situazione esemplificativa del vento freddo che sta avvolgendo l'Europa.
Oggi i polacchi vanno al voto; elezioni politiche anticipate.
I gemelli Kacinski (chiedo venia ma i nomi polacchi sono difficilissimi) sono andati al potere, due anni fa, con il partito Legge e Giustizia.
Da bravi fratelli gemelli si sono spartiti di buon grado gli incarichi: uno alla presidenza della repubblica, l'altro alla guida del governo. E sono cominciati i problemi. la Polonia ha iniziato a svolgere il ruolo del guastafeste.
Alla faccia se non altro del bon ton, mettiamola così, visto che è stata appena ammessa all'Unione.
Tutti ricordiamo la tenace opposizione polacca al processo costituente nei vari vertici che si sono susseguiti.
Un'opposizione che punta a preservare l'autonomia nazionale contro le norme e le procedure che mirano invece ad una maggiore integrazione politica, e che si è focalizzata contro il principio delle decisioni a maggioranza.
Gli sfrontati gemelli poi non hanno lesinato dichiarazioni incendiarie contro i nemici storici, la Germania e la Russia dello zar Vladimiro, dimostrando così di guardare ad un passato che invece andrebbe lasciato all'analisi degli storiografi.
Hanno governato il paese con il più tipico programma antieuropeista, autoritario e nazionalistico; vorrebbero persino reintrodurre la pena di morte. Gli slogan che usano sono quelli usuali agli ambienti della destra radicale: ordine, severità, patria, Dio.
Persino Ratzinger, il papa antimoderno, ha dovuto richiamare all'ordine una parte della chiesa polacca che ha dimostrato una linea spudoratamente filogovernativa.
Anche in questo caso, il bon ton non è stato rispettato: la Chiesa deve condizionare la politica ma c'è modo e modo, sembra suggerire Ratzinger.
In Polonia l'emittente radiofonica Radio Maria svolge un'intensa propaganda nazionalista ed antisemita, triste leit motiv di questo paese che si porta dietro la colpa di aver agevolato le persecuzioni naziste contro gli ebrei.
Radio Maria è diretta da un solerte fraticello, tale Ridzik (scusate ancora l'ortografia), un passato come commerciante di auto usate ed organizzatore di viaggi a Medjiugorie, che risulta essere uno dei più influenti sostenitori dei gemelli; un ometto che con i suoi atteggiamenti ricorda i monaci predicatori itineranti del Medioevo.
Per non parlare delle polemiche di qualche mese fa contro vari personaggi, fra cui alcuni ecclesiastici, sospettati di connivenza con il regime comunista.
Una faccenda che puzza molto di tentativo di mettere fuori gioco chi non è allineato al nuovo corso. Maccartismo in salsa polacca.
Il maldistomaco che ha colpito la Polonia è un disturbo che sta coinvolgendo trasversalmente quasi tutta l'Europa.
In Svizzera l'UDC di Blocher rinfocola la polemica contro gli Asylanten, nella civile ed avanguardista Olanda crescono paure ed intolleranza. La Francia ha bocciato solennemente la costituzione europea al referendum dello scorso anno.
L'unione europea appare ancora molto lontana, a dispetto dell'ottimismo dei paesi più europeisti come il nostro.
E ad est più che altrove convivono spinte contrastanti: la tendenza all'integrazione esprime il desiderio di crescita economica e di benessere, di agganciare il treno dello sviluppo.
Ma è bilanciata da una forte diffidenza, dall'euroscetticismo, ed è complicata da situazioni nazionali fluide, che in alcuni casi potrebbero sfociare in crisi violente.
Basta pensare a quanto sta avvenendo in Ucraina. L'est Europa rimane un mondo magmatico, di difficile lettura e controllo, che complican non poco il già difficile cammino verso l'integrazione degli stati nell'unione.
Forse era bene pensarci per tempo, prima di allargare indiscriminatamente i confini della casa comune europea. Ma gli interessi delle lobbies economiche, molto influenti a Bruxelles, hanno prevalso.
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2 commenti:

Antonio Candeliere ha detto...

Le scellerie di Kaczynski sono state punite dagli elettori.

Zadig ha detto...

Già. Fortunatamente.